Scusate il ritardo amici del
buon calcio, ma ci son volute più di 24 ore per riprendersi da una felice
sbornia dopo la partita di ieri.
Cinque pere ai ciclisti non si
vedevano da tanti anni, ma bisogna dire che il Toro che fa cinque gol in
generale con qualsiasi squadra, non sia stata propriamente un’abitudine di
questi ultimi decenni.
Guardando il numero di
occasioni, di tiri in porta e di reti, uno penserebbe che non siano stati
rispettati tutti i dogmi del buon calcio, ma possiamo testimoniare che il
Mister e i suoi ragazzi (probabilmente consapevoli delle cose che scriviamo su
queste pagine) hanno voluto stupirci con effetti davvero speciali (e ne siamo
assai felici).
La partita questa volta non l’ho
seguita da casa, ma essendo nella ridente cittadina di Bra, mi sono recato
assieme a mia sorella Lara alla sede del Toro Club braidese, che trasmette in
diretta TV tutte le partite in casa e fuori.
Il Presidente Ferrero scopre che Mihajlovic è l'allenatore della Sampdoria |
L’atmosfera davanti al
televisore è sempre elettrizzante e oltre allo spettacolo della partita si può
apprezzare appieno la psicologia del tifoso granata in tutte le sue forme.
L’età è medio alta, è già
prima dell’inizio del match i commenti dei fedelissimi del Club sono subito all’insegna
dell’ottimismo e della mentalità vincente <<Eh speriamo oggi di non
prenderne più di 3>> oppure sull’attenta e positiva analisi della
vittoria contro l’Inter <<Certo abbiamo vinto, ma solo con un gol su
calcio d’angolo e poi con questa Inter vince anche mio nonno che è morto da
anni>>.
Il tifoso granata ha mille
sfaccettature, e in queste occasioni se ne possono ammirare diversi:
QUELLO CHE INSULTA L’ARBITRO: ma non solo durante la partita se
sbaglia qualche decisione, lo insulta appena la telecamera lo inquadra nell’entrata
in campo, semplicemente perché esiste, perché la sua mamma lo ha partorito e lo
ha fatto diventare arbitro sin dalla tenera età. Per lui ogni contatto contro
un nostro giocatore è da cartellino, anche se Quagliarella si dovesse
inciampare su un filo d’erba da solo a 12 metri dall’avversario più vicino;
L’OTTIMISTA: quello che vede sempre positivo, anche se il Toro
perdesse 5-0 lui riesce sempre a trovare qualche motivo per dire che <<alla fine non si è giocato così
male>>.
IL TIRA SFIGA, in aperta opposizione alla tipologia precedente. Lui
è così anche (e soprattutto) quando le cose vanno bene: ieri si vinceva 4-0 e a
10 minuti dalla fine la Samp segna il 4-1, ed ecco che il tira sfiga entra in
azione: <<Ecco io lo sapevo che
adesso ci recuperano, siamo sempre le solite teste di c***o!!>>;
Marco Benassi |
LO SCOPRITORE DI TALENTI: quello a cui piace vedere esordire i
giocatori giovani e sogna un Toro con una prima squadra di ventenni interamente
proveniente dal nostro settore giovanile. E’ quello che la prima volta che ha
visto entrare Benassi in campo nel Toro ha detto <<Oh finalmente mettiamo un po’ di giovani, questo è bravo, si
deve ancora fare ma è forte>> poi due minuti dopo, al primo stop che
Benassi ha sbagliato <<Ma togli
quella pippa dal campo….ma dove vogliamo andare con questo qui?? Doveee? Questo
in Serie B pulirebbe i cessi dello spogliatoio>> facendo, nell’arco di
due minuti, passare un giocatore da un potenziale Pallone d’Oro ad uno che
farebbe fatica a vendere il pesce a Porta Palazzo.
Ve ne sarebbero mille altri da
elencare, e forse un giorno lo faremo, io invece come sempre mi son seduto al
solito tavolino (non si cambia mai tavolino da una partita all’altra, questa è
la regola), col solito caffè e bicchierino di Montenegro (il caffè non ti fa
addormentare durante le fasi di studio e disimpegno con retropassaggi del Toro,
il Montenegro inebria e all’occorrenza consola) ed entro nel mio solito mutismo
del primo tempo, intervallati da pugni sul tavolo quando si sbaglia un gol o un
passaggio, o qualche parola poco gentile o imprecazione, rivolta a volte all’arbitro,
ad un avversario o al mondo in generale che in quel momento mi sta sull’anima.
In questa fase, dentro di me sono racchiuse tutte le tipologie del tifoso del Toro:
pessimista all’inizio, soddisfatto ma impassibile al primo gol, entusiasta al
secondo, preoccupato e tira sfiga nel momento che realizzo che stiamo vincendo
2-0 ma abbiamo segnato troppo presto (e questo che io sappia non è buon calcio)
e quindi sicuramente adesso la Samp si sveglia, ci segna due gol prima dell’intervallo
e da lì alla fine sarà la solita passione e se ci andrà bene la partita finirà
in parità.
Ventura che si bulla con Mihajlovic che come tutti sanno è uno che sta allo scherzo |
E invece…dopo aver avuto il
sospetto che ormai la nostra tattica per segnare sia guadagnare quanti più
corner possibile per far andare di testa Glik o Moretti, il Toro sale in cattedra:
il Capitano è un muro invalicabile, Quagliarella finalmente determinante,
Benassi sempre in crescita, Padelli che fa le uscite prendendo addirittura il
pallone, Peres ritornato in versione derby, Ventura sempre più pavoneggiante.
E i gol si susseguono, tripletta
del Quaglia, Maxi che entra a partita in corso e sfiora anche lui la rete, il
miracolo di Amauri che sempre ben pettinato e coi capelli unti al punto giusto, finalmente
prende parte alla “festa del gol” (dopo aver partecipato probabilmente a 1000
altre feste), e la ciliegina di Peres.
Insomma un gran bel Toro, che
a fine partita ha fatto tornare a casa noi e tutto il Toro Club sereni e felici
di aver passato una domenica di ansie e sofferenze, ma consapevoli di avere
vinto con la quarta in classifica e di avere per lo meno una squadra viva che
non molla contro tutto e contro tutti, alle volte anche contro noi stessi e le
nostre paranoie.
Il buon calcio ha vinto di nuovo.
Avanti così e Forza Toro!!!
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