Uno non riesce a farsi l’abitudine
del clima del calcio europeo, che nel giro di pochi giorni si ritrova di nuovo
immerso nella…bellezza del calcio italiano, che tutto il mondo ci invidia.
E così dopo l’atmosfera da
capogiro dell’Europa League il Toro si ritrova a giocare al Tardini di Parma <<Ma come?>> – voi ingenuotti del buon calcio vi chiederete – <<ma giochiamo contro una squadra che è
fallita l’altro ieri? In Inghilterra questo non sarebbe mai successo>>. Se
per questo, miei cari, non sarebbe successo nemmeno in Francia, Germania,
Spagna, e penso anche nel più lontano e sperduto paesino in capo al mondo, che
magari non conosce nemmeno il giuoco del calcio, ma che se lo conoscesse,
avrebbe forti difficoltà a considerare Manenti un imprenditore. Invece siamo in
Italia dove tutto sembra impossibile, ma alla fine è possibile, e non è un caso
che ogni volta che una squadra italiana superi il confine venga accolta da
pernacchie di stima, proprio perché il nostro campionato si fa sempre
distinguere per le cose belle e all’insegna del rispetto delle regole.
In fondo lo spettacolo deve
continuare, lo dice la Lega Calcio che ad inizio campionato, non si è accorta
(ops!?) di aver permesso l’iscrizione di una squadra piena di debiti, ma
soprattutto lo dicono le TV, che hanno pagato anche per le partite del Parma e
quindi (giustamente) battono cassa e dettano la loro legge. Mi sono tuttavia
domandato mentre assistevo ad una partita che sembrava l’alba dei morti viventi
per la sua vivacità, quale interesse potesse avere sul pubblico guardare in tv
una desolazione del genere, con uno stadio completamente vuoto, con una squadra
di casa priva di tutti gli stimoli per giocare al calcio e spesso piena di
rabbia repressa da sfogare sugli stinchi degli avversari, che nel frattempo erano costretti a giocare e a rischiare gli stinchi di cui sopra, per una
partita che era palesemente falsata sin dall’inizio a prescindere dal risultato
finale.
Ma tutto va bene, tutto è
normale, e allora ecco che Glik e compagni si ritrovano a giocare in mezzo al
nulla, a parte alcuni simpatici tifosi giallo blu che continuano ancora a
credere che noi siamo come la Juve e che siamo andati in Europa League perché Cairo
ha comprato qualcuno per non far concedere la licenza UEFA alla loro squadra.
Amici parmigiani, capisco il vostro momento e il vostro sconforto, l’ho passato
pure io qualche anno fa che mi son visto morire il Toro dalla sera alla
mattina, per peccati che a confronto di quelli che hanno fatto altre squadre
(alcune nemmeno fallite) facevano ridere per davvero, ma forse voi a Parma non
sapete che per il buon Urbano Cairo spendere soldi è contro la sua religione,
li spende a fatica per il Toro figuratevi se li spende per fare fallire la
squadra di un altro. Purtroppo siete capitati nelle mani di molti pirati, detti
più comunemente ladri, non è certo colpa vostra, purtroppo i tifosi son sempre
quelli che ci rimettono, perché spendono soldi, passione e tempo per poi
vedersi traditi da milionari (o presunti tali) che usano il calcio per farsi
pubblicità e magari per riciclare le loro porcherie. Ma per favore, e ve lo
chiedo senza ironie, non date le colpe ad altri e soprattutto non datele a noi,
potete dirci quello che volete ma che siamo come la Juve..beh no mi spiace,
quella roba lì non ci appartiene per nulla.
Difficile quindi commentare
una partita simile, brutta da ambo le parti, con un Parma che non aveva voglia
di giocare e appena le cose si sono messe male ha iniziato a perdere la brocca,
con brutti falli e ricercando risse senza senso, e un Toro che certo non
aiutato da q
uesto clima e forse con ancora le scorie dell’uscita dall’Europa League
nelle gambe e nella testa ha giocato al piccolo trotto, rischiando alle volte
di scivolare sulla classica buccia di banana di un match molto insidioso,
proprio perché tutti si aspettano la vittoria facile, e poi magari la vittoria
non arriva affatto.
Invece i tre punti il Toro li
va a prendere, prima con una bella azione di Maxi Lopez che ha avuto il merito
di svegliare i suoi compagni dal torpore che regnava fino a quel momento, e poi
con la rete di un graditissimo ritorno che già aveva ben figurato nella partita
con la Lazio, cioè Basha che dopo 11 mesi di assenza per un brutto infortunio
ritorna a farsi vedere nel centrocampo del Toro e finalizza con un bel colpo di
testa lo 0-2.
Bene così, tutto giusto,
partita brutta ma il risultato è arrivato e ora sono -7 dal sesto posto, che
tutti dicono impossibile da raggiungere, ma forse proprio perché impossibile
risulta affascinante sognarlo e provare ad andarselo a prendere.
Questo deve essere l’ultimo
obbiettivo stagionale, provare a rimontare quei 7 punti, provarci fino alla
fine, fino all’ultima partita, poi vada come deve andare.
Di certo tra due settimane con
l’Atalanta l’atmosfera sarà diversa, e allora anche il Toro dovrà tornare a
mostrare il buon calcio di questi ultimi mesi, e soprattutto quella voglia e
quella grinta che abbiamo visto solo pochi giorni fa contro lo Zenit.
Avanti così.
Forza Toro Sempre.
Igor.