mercoledì 18 marzo 2015

La Polemica Sportiva - II - Dove sono le "mie" scuse?

Amici del buon calcio, eccoci alla seconda puntata de "La Polemica Sportiva" a cura di Federico Garabello, che oggi ci parlerà del "Caso Parma" e dei suoi protagonisti, dall'ex Presidente Ghirardi (detto simpaticamente "Il Mortadella"), a Manenti. 



La Polemica Sportiva

II – Dove sono le “mie” scuse?

Probabilmente non le avrò mai. Anzi, sicuramente.
E' passato praticamente un anno dall'inizio del tracollo del Parma. E' iniziato tutto con un'Irpef pagata in ritardo, diventata una licenza UEFA negata, trasformatasi in una “esclusione” dall'Europa League con conseguente polemica tardo primaverile con rovesci di ricorsi, denunce, insulti.
Tutto “normale” per questo sport. Sono almeno 10 anni che ogni estate ci porta in dono qualche scandalo, dalle scommesse alle truffe, che allietano le nostre sempre più brevi vacanze.
Ghirardi
Di solito ci rimettono i tifosi o i loro organi interni (dal fegato alle coronarie, come ben sappiamo anche noi tifosi granata).
Questa vicenda però, è significativa di un sistema (calcio) e di un modo di dare e “fare” le notizie.
Dicevamo che è iniziato tutto a fine Marzo 2014 con
un'Irpef non pagata, la cui cifra all'inizio doveva essere di 60-90mila € ma è lievitata in fretta a 300mila. Sembrava un errore grossolano, con le attenuanti generiche del complicato sistema di pagamenti del mondo del calcio con scadenze poco chiare. Certo, in una società sportiva professionista ci si aspetta che la dirigenza sia preparata su TUTTI i fronti ma vabbè. Inoltre io mi aspetto che a fronte di un errore con così gravi conseguenze ci siano dei licenziamenti, dei richiami, un colpevole. Niente anche qua, e vabbè di nuovo.
Con questo ritardo di pagamento il Parma non ottiene la licenza Uefa e di fatto non può partecipare all'Europa League. Ad Aprile. Ed è importante tenere conto di questo perché ad Aprile il destino del Parma in Europa era già segnato. Erano già partiti i consueti ricorsi ma chiunque dotato di un minimo di conoscenze di legislatura sportiva sapeva che il Parma non avrebbe partecipato. E sarebbe bastata l'esclusione dell'anno prima del Malaga per quasi gli stessi motivi a fornire una visione di cosa sarebbe successo. In pochissimi sui vari media lo fanno notare (tranne che su alcuni siti di fede granata ovviamente) e si arriva a fine Maggio.
Pochi giorni dopo la fine del campionato infatti, i ricorsi del Parma vengono respinti e il Torino ripescato. Crolla il cielo, cadono tutti dal pero e si scatena il finimondo.
Leonardi
Il presidente del Parma Ghirardi si dimette “schifato” e il dg Leonardi inizia a insultare società e tifosi del Toro (non linkerò tutte le interviste rilasciate dal duo), aizzando i propri tifosi che parlano di complotto e poteri forti (si, Cairo coi poteri forti...terzo vabbè). Anche i giornali si schierano a favore del Parma (salvo cambiare sponda nel giro di giorni e alcuni di ore). Tanta solidarietà anche da parte di dirigenze di altre squadre (ovviamente le stesse nelle settimane scorse non volevano un salvataggio del Parma da parte della Federcalcio).
Sarebbe bastato leggere la sentenza per capire che il Parma aveva delle colpe e, forse, delle attenuanti, che il sistema calcistico/burocratico italiano è da film demenziale e che purtroppo per fare i professionisti bisogna essere bravi e circondarsi di collaboratori ancora più bravi.
Sarebbe, a mio avviso, dovuta finire lì. E invece.
Taci
Per 3 mesi a noi tifosi torinisti è stato detto di tutto, compreso di essere come la Juve. E non intendevano vincenti. E questo, scusatemi, non lo possiamo accettare.
Ma non è finita. Siccome in Italia il peggio può sempre peggiorare, inizia la vendita del Parma e inizia uno spettacolo indecente. Una pantomima che è persino difficile raccontare per quanto è confusa e complicata. Si susseguono presidenti, patron e cordate in ordine sparso. Unica costante dei 7 mesi autunno-invernali sono i debiti del Parma che lievitano di settimana in settimana.
Il Parma, a quanto pare, non era messo poi così bene. E nemmeno Ghirardi. Da Luglio non pagava gli stipendi (ai giocatori) e, secondo alcuni, anche da prima (alle altre maestranze che girano intorno ad una società di calcio). Ovviamente essendosi dimesso non ha più considerato il Parma un suo problema. Con buona pace dei tifosi. Saltano fuori i numeri esorbitanti dei tesserati del Parma e inizia ad insinuarsi il sospetto – preciso che per me rimane sospetto non avendo nessuna prova fisica – che forse i soldi per la stagione 2014/15 Ghirardi non li avesse, che le compravendite di giocatori servissero ad altro e che insomma la polemica sia servita da pagliuzza nell'occhio per sviare le attenzioni dalla trave.
Però i conti giusti nessuno li sa. Chi li sapeva (presumo Ghirardi, in qualità di presidente, li sapesse) non li ha mai presentati esatti. Chi ha comprato il Parma da lui (l'albanese Taci e soci) è “scappato” senza comprarlo. No, non è un errore. Ad un certo punto non si sapeva chi avesse il Parma nonostante in tanti davano per cosa fatta da mesi la vendita. Quarto vabbè.
Arriviamo quindi a Marzo 2015. I giocatori non vedono soldi da Luglio, steward e giardinieri pure, la società Parma ha avuto 3 punti di penalizzazione e la strada spianata verso la serie B, il campionato è palesemente falsato. La Figc continua con la tattica dell'opussum, fingendosi morta per passare inosservata in modo da continuare a mantenere poltrone e contributi e solo le tv con il loro potere persuasivo (soldi e denunce) hanno fatto in modo che si smuovesse qualcosa. 
Al momento in cui scrivo la società Parma è vicinissima al fallimento, l'attuale presidente Manenti ha promesso soldi e solidità societaria senza però mantenere nulla e il 19 Marzo si dovrebbe avere una parola “definitiva” su questa triste e svilente vicenda.
Personalmente io mi auguro quello che si augura anche il giornalista Fabio Caressa (http://video.sky.it/sport/calcio-italiano/caos_parma_il_commento_di_fabio_caressa/v233135.vid): che qualcuno, se non tutti i colpevoli vadano in galera o almeno paghino per quello che hanno fatto. E non solo all'interno della società Parma ma in tutto il sistema calcio. Perchè non deve essere possibile iscrivere una squadra al massimo campionato dello sport più seguito e pagato d'Italia, senza che abbia una dirigenza e i conti
in ordine. Non deve essere possibile falsare il campionato senza che nessuna dica niente o peggio non si accorga di niente.
Mi auguro anche che qualcuno salvi il Parma (o riparta da 0 dalla serie B) e ridia la giusta dignità alla società. E lo auguro soprattutto ai tifosi che non meritano uno spettacolo indecente del genere, noi del Toro ci siamo passati e sappiamo cosa vuol dire.
Un'ultima cosa: dove sono le mie scuse? Già, proprio il titolo del post di oggi. Perchè si è visto come il Toro non fosse il responsabile di un complotto ai danni del Parma e quindi tutti gli insulti presi sono stati fatti a vuoto. Ingiustamente. E a noi potete dirci tutto ma non di essere come la Juve.
Quindi forza, dove sono le mie scuse?

F.G.

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