lunedì 9 marzo 2015

Fra pretattica e mollezza il buon calcio va in vacanza

Sarebbe dovuta arrivare un giorno o l'altro, e a questo punto meglio ora che magari in ben altri e più decisivi momenti. Tuttavia, dopo 12 risultati utili consecutivi in campionato, ecco che contro l'Udinese è arrivata la sconfitta del Toro, dopo l'ultima subita con il gol di Andrea Pirlo nel derby (sigh!).

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Dopo la vittoria con il Napoli tutti si sono accorti di noi, non c'è stato programma sportivo o tg che non abbia lodato il buon calcio (copioni noi lo facevamo da settimane), i nostri giocatori sembravano cercati dalle migliori squadre del mondo, e si è quindi trascorso la settimana a bullarci tutti quanti su quanto siamo fighi, e soprattutto su quanti soldi si sarebbe fatto il buon Urbano Cairo quest'estate, vendendo i tre quarti della nostra difesa titolare.
Ma alla fine, per fortuna, si ritorna alla realtà e soprattutto si ritorna in campo, e allora tutti i discorsi diventano fuffa perchè nessuna partita è facile. Io a dirvi la verità un po' me lo aspettavo, solitamente il Toro prima di una partita di coppa gioca sotto tono in campionato, era già accaduto contro il Cagliari ma per lo meno era arrivato il pareggio.
Ieri invece no, anche perchè il Toro ha deciso di prendersi 45 minuti di vacanza, praticamente non giocando il primo tempo e lasciando l'iniziativa costantemente ai friulani.

Villas Boas perplesso dal buon calcio
Dicevo che me lo aspettavo, perchè era un po' nell'aria quella sensazione che in questa settimana di recupero dopo il forcing campionato/sedicesimi di EL, si fosse vissuti forse un po' troppo sull'euforia dei bei risultati raggiunti, e che quindi lo scivolone potesse essere dietro l'angolo.
In tribuna al Friuli vi era anche uno spettatore d'eccezione, quel Villas Boas allenatore dello Zenit, prossimo avversario che incontreremo giovedì in quel di San Pietroburgo, e lì forse nelle menti dei giocatori granata è scattata la pretattica: <<giusto mostrare al Mister portoghese il nostro buon calcio che tutto il mondo ormai ci invidia, avvantaggiando le sue contromosse>>? - <<Certo che no!!>> - si
saranno detti tutti in coro, e infatti il Toro entra in campo con la vivacità di un bradipo, zero corsa, passaggi da fermo spesso errati e iniziativa lasciata sempre nei piedi dei giocatori dell'Udinese. E naturalmente i bianconeri ne approfittano cercano di darci dentro a più non posso, ma risultano spesso inconcludenti. E infatti nonostante la pochezza per non dire il nulla assoluto che stava producendo il Toro, Farnerud si trova libero palla al piede sulla sinistra, fa partire un cross senza troppe pretese, e Quagliarella libero insacca di testa. Incredibile, si passa in vantaggio senza praticamente volerlo.

La festa tuttavia dura poco, perchè il Toro per di più rinfrancato di essere avanti col minimo (se non nullo) sforzo, continua a gigioneggiare e nell'arco di un minuto Di Natale si trova il pallone tra i piedi, si gira e infila un tiro angolato e preciso per il
quale Padelli non può nulla.
A quel punto l'Udinese inizia a fare davvero sul serio, i granata continuano a non reagire, lenti, svogliati e macchinosi, e i bianconeri ne approfittano e in pochi minuti riescono a guadagnare un corner che sul suo sviluppo produce l'azione del 2-1 grazie ad un autogol di Molinaro che devia un colpo di testa di Kone.

Ventura chi invita pacato i suoi giocatori a svegliarsi
A quel punto il Toro (con calma eh!?) inizia piano piano a svegliarsi, anche grazie ai pacati gestacci che Ventura rivolge verso i suoi giocatori dalla panchina, ed ecco che pochi minuti dopo su una palla persa da Pasquale, Quagliarella tenta la botta, l'estremo difensore ribatte, Maxi Lopez si avventa sulla sfera ma viene anticipato da Wague che mette in angolo.
Cinque minuti dopo è ancora Lopez che sfiora la rete, da un assist perfetto di Gazzi, l'argentino si libera e lascia partire un tiro che però finisce clamorosamente a lato con il portiere ormai battuto.
La partita continua ad essere brutta, a cinque minuti dalla fine ancora Quagliarella (il migliore dei nostri) sfiora il pareggio, inventando un tiro al volo che sbatte contro il palo e che Maxi Lopez ancora una volta non riesce a ribattere in rete.

Nel secondo tempo, probabilmente grazie ad una sfuriata del Mister, entra ufficialmente in campo il Toro, l'atteggiamento è completamente diverso e questa volta sembrano i granata di sempre, con la voglia di recuperare e mantenere l'iniziativa del gioco. Nonostante tutto però è nuovamente l'Udinese a segnare, ancora sugli sviluppi di un corner con Glik (davvero sottotono pure lui) che si perde Gabriel Silva che di testa supera Padelli.
A questo punto però il Toro c'è e prova il tutto per tutto per recuperare il risultato, entra El Kaddouri, Maxi Lopez liberato da Bovo sfiora il secondo gol granata, salvato di piede dal portiere friulano. Successivamente entra anche Benassi, che dopo essersi fatto ammonire appena 20 secondi dall'entrata in campo si ritrova libero al tiro approfittando di una corta respinta, la palla viene deviata ed entra in porta. Si passano momenti di panico, quando il guardalinee alza la bandierina in disaccordo con la decisione di Rizzoli di convalidare il gol, son momenti concitati il direttore di gara parla con l'assistente e lo convince a rimettere la bandierina a posto con buona pace di tutti.
Il Toro ora fa il Toro e gioca come sa, spinge senza disunirsi, ha anche altre occasioni per pareggiare (una rovesciata di Amauri e un tiro fuori di un soffio di Molinaro) ma niente da fare, il pallone stavolta non entra e i granata escono a mani vuote.

Quel che fa rabbia è che a parte la sconfitta, e la partita non bella, se il Toro avesse giocato come nel secondo tempo anche durante i primi 45 minuti, questo incontro lo si portava a casa probabilmente addirittura con una vittoria. Invece l'atteggiamento rinunciatario, e alle volte un po' presuntuoso dei giocatori ha creato questo stop, che non fa di certo piacere, ma che può essere da lezione per rimettere subito la testa a posto per giovedì, dove non si potrà scherzare e dove ci si giocherà un altro pezzo di stagione.

Ora Villas Boas sarà tornato a casa con le idee confuse, senza aver potuto ammirare la filosofia del buon calcio. Sarà meglio mostrargliela giovedì sera, dove non si potrà più scherzare e dove tutti dovranno tornare al massimo della concentrazione.

E allora sì che potrà tornare ad essere buon calcio.

Forza Toro Sempre.

Igor



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