martedì 8 marzo 2016

Il senso della vergogna

Vergogna - Turbamento e mortificazione che si provano per azioni, pensieri o discorsi, propri o altrui, che si ritengono sconvenienti, indecenti e sim. e che possono essere causa di disonore o rimprovero;
Senso di soggezione, timore e sim. dovuto spec. a timidezza;
Onta, disonore, infamia;
Cosa o persona riprovevole, che è motivo di vergogna, di disonore e sim.

Non avevo francamente intenzione di scrivere questa settimana. In questo periodo lo faccio sempre meno per la pesantezza del periodo che il Toro ma sopratutto la sua gente sta attraversando, e per il livello, davvero molto basso, di discussione che purtroppo il tifo granata ha raggiunto. 
Ero deciso su questa idea, aiutato tra l'altro da un piacevole weekend fuori dai confini nazionali in mezzo alle vie e ai canali di Amsterdam, che nonostante il clima umido ha sprigionato tutto il suo fascino proteggendomi per qualche giorno dalle ultili ed interessanti discussioni sulle vicende granata. Ne ero ancora più deciso quando ho iniziato a leggere i commenti sulla partita (che per ovvi motivi non ho visto) con la Lazio: fossi stato un alieno atterrato sulla terra non sarei riuscito a capire che tipo di partita avesse giocato il Toro, visto che una parte di tifosi dicevano che la squadra aveva giocato bene e con carattere, mentre l'altra parte che il Toro era una merda, ("Ventura Vattene, buuh buuh facciamo schifo, vogliamo Mihajlovic così continueremo a fare schifo ma almeno meniamo le mani"), confermandomi insomma l'idea che ormai si è giunti ad un livello da cui sarà difficile uscire, almeno fino a fine stagione (ma son alquanto pessimista su quest'ultimo punto).

Tutto era perfetto, avevo quindi mille motivi per non scrivere nulla poi mi appare questa prima pagina:


Un giornale che solitamente relega le vicende del Torino a pagina 12 (se va bene), spesso in mezzo a pubblicità interessanti su agenzie di scommesse ed integratori vitaminici, da gennaio ad oggi si è accorta della nostra esistenza e ha iniziato a fare titoli meravigliosi sulla nostra squadra peggiorando un clima che già faceva schifo di suo senza il suo "giornalistico" aiuto.
Ma fino ad oggi ho fatto finta di nulla, in fondo il Tuttosport (denominato spesso in questi ultimi anni Ruttosport per la stima che abbiamo nei confronti della qualità giornalistica dei suoi articoli) non lo compro da anni, anche se ci sarebbe da porsi delle domande su come mai tanta attenzione solo in quest'ultimo periodo. 
Poi però leggo questo: il Toro si deve vergognare. Allora mi preoccupo, magari in questi giorni di assenza sono successe cose che io non so. Magari hanno fatto un blitz all'infermeria della Società ed hanno scoperto che i giocatori sono tutti dopati (tra l'altro passando alla storia per essere l'unica squadra che si dopa per perdere le partite), e invece no a quanto sembra non risulta. Allora ho pensato: "ecco hanno beccato Petrachi che telefonava agli arbitri per avere dei favori sulle designazioni onde avere arbitraggi compiacenti (per poi pareggiare con la Lazio e navigare a fondo classifica) creando una vera e propria organizzazione a delinquere, falsando le partite e l'intera serie A", e invece mi informo in giro e nemmeno quello è successo. Allora ho pensato al peggio, mi son detto "stai a vedere che nell'unico weekend fuori casa abbiamo vinto la Coppa Campioni in mezzo ad un'immane tragedia, ed invece di manifestare compostezza e cordoglio i giocatori e anche una parte di tifoseria si sono dati a festeggiamenti sguaiati e fuori luogo"....ma non vinciamo un cazzo da 30 anni anche questa opzione l'ho dovuta escludere.

Allora per quale motivo ci si dovrebbe vergognare? Perchè giochiamo male? Perchè abbiamo giocatori scarsi, immaturi, magari persi in mezzo a questa stagione incasinata? Perchè non vinciamo? Perchè abbiamo pareggiato con la Lazio?
La sconfitta o la scarsezza di un giocatore a me non generano un sentimento di vergogna, semmai mi arrabbio, impreco, urlo che mi piacerebbe avere un presidente che mi compra Rakitic e Iniesta per il centrocampo, Robben per l'attacco e magari Neuer tra i pali (mi accontenterei di poco in fondo), ma vergogna proprio no. Perchè la mia squadra di scarponi, se dovesse andare in Serie B ci andrà per il semplice motivo di essere scarsa. Poi magari qualcuno si dovrà prendere le resposabilità dei risultati, ma tutte le definizioni del dizionario che si trovano sopra, non rientrano nei casi di questo Toro.
Strano perchè il Tuttosport avrebbe avuto in questi anni tante, tantissime occasioni di fare quel titolo, però riferendosi ad altre squadre, addirittura una è vicina, vicinissima a Torino, sarebbe bastato uscire dal centro arrivare alla prima cintura prendere la tangenziale e la trovavano in un attimo e di cose da scrivere ce ne sarebbero state molte, moltissime.

Va beh non c'è problema, da certi ambienti queste cose te le aspetti, fa un po' più specie quando lo stesso livore, la stessa cattiveria, e la stessa disonestà intellettuale arriva da chi si dice tifoso del Toro, che in questi mesi (anzi anni) hanno usato gli stessi toni, le stesse bassezze, alimentando un clima che poi gente che certe cose le fa di mestiere alla fine ci sguazza alla grande. Ecco queste persone oggi hanno poco da scandalizzarsi, e forse sì lì un poco di vergogna ci vorrebbe.

Forza Toro Sempre.

Igor Stasi

lunedì 8 febbraio 2016

Lettera aperta a Giampierone Ventura

Caro Giampierone come va?
No questa volta non ti sto perculando come al solito, posso immaginare che questi mesi siano stati un bello schifo e che questa mattina il risveglio sia stato dei peggiori. Beh la cosa non ti consolerà ma noi tifosi non è che siamo messi molto meglio di te, anzi, ci ritroviamo impotenti di fronte ad una situazione che forse fino a qualche mese fa nemmeno avremmo immaginato.
Con ieri pomeriggio sei giunto sicuramente al punto più basso della tua esperienza alla guida del Toro, e molto probabilmente, anche dovessi riuscire a concludere questa disgraziata stagione (nel momento in cui scrivo questa lettera magari sarai già esonerato o dimissionario), questa o le prossime saranno le tue ultime partite con noi. Insomma non bisogna farne un dramma, da entrambe le parti, il Toro c'era prima di te e in qualche modo ci sarà pure dopo, certamente non è questo il problema. 
Il fatto è che c'è modo e modo di salutarsi, c'è modo e modo di uscire da certe situazioni, e in questi mesi il Toro tutto, dalla dirigenza a te allenatore, dai giocatori a noi tifosi, non abbiamo dato un gran spettacolo di noi stessi per gesti, opere ed omissioni.
Ma parliamo di te, che in fondo sei quello messo sotto l'occhio del ciclone.
Sì lo so il tuo lavoro non è mica facile, guidi una squadra che 5 anni fa non riusciva nemmeno a qualificarsi per play off di B, con una storia fra le più grandi e pesanti di tutte le squadre italiane, con una Società guidata da un Presidente che si fa vedere solo quando le cose vanno bene poi nei momenti bui lascia a te il lavoro sporco, ed una tifoseria che memore di quella grande storia vorrebbe ritornare agli antichi fasti ma non può e si lascia quindi spesso andare tra momenti di esaltazione ad altre di depressioni e crisi isteriche prendendosela un po' con tutti.
Tra quelli c'ero (ci sono? boh!!) pure io lo ammetto, nei tuoi primi due/tre anni anche io ti contestavo molte cose, (e in un certo senso te le contesto ancora), i tuoi retropassaggi, il tuo braccino corto quando si vince, il tuo essere pragmatico fino all'arroganza, le tue interviste senza un  minimo di poesia, ma fatte di crudo realismo (sì Giampiero ormai dovresti aver capito che a noi tifosi ci devi dire alcune paroline magiche per farci innamorare, noi tifosi non amiamo la cruda realtà). 
Beh anche tu sia chiaro non sei proprio il massimo dell'umiltà e della simpatia, ma in fondo se ci si guardasse attorno, non è che la categoria di cui fai parte sia così piena di monachelle, e colleghi molto ben più titolati di te e alla guida di squadre con fior fior di giocatori, si paraculano nello stesso modo (e li sì che ci sarebbe di cui vergognarsi). Molti non ti hanno amato fin da subito, perchè per loro tu incarnavi una dirigenza che ci aveva sempre deluso, che non ci faceva emozionare, e molti hanno pensato che contestando te si sarebbe riusciti a far crollare tutto e magari chissà a cambiare le cose. Certo non tutti sono in buona fede, ed è proprio quando mi accorsi di questo capii che forse ci stavamo sbagliando, che buttare il bambino con l'acqua sporca poteva essere più pericoloso del male che si stava combattendo e che soprattutto ne avrebbe danneggiato la cosa che, in teoria, dovrebbe stare a cuore davvero a tutti, cioè le sorti del Toro. 
Allora ho iniziato a provare, a sopportarti e a supportarti, ho provato a capire le tue tattiche strampalate, ho imparato a non curarmi del tuo caratteraccio e a non ascoltare le tue conferenze stampa. Ho iniziato a cercare di prenderla sul ridere, lo stesso titolo di questo blog è venuto fuori proprio da una delle tue mitiche paraculate alla fine di una partita andata male: ricordo avevamo preso se non ricordo male 4 gol dalla Roma, e tu serafico come al solito dissi "c'è rammarico per il risultato finale, tuttavia per il primo quarto d'ora il Toro ha proposto del buon calcio". In quel momento avrei spaccato il televisore ma nonostante tutto abbiamo cercato di rendere epico anche quel momento, cercando di andare oltre le parole, continuando a tifare per il Toro e quindi di conseguenza anche per te. 
Ora tutto si è rotto è le responsabilità sono tante. Credo che la colpa sia di tutti, e la rabbia grande è proprio il fatto che per un derby perso e giocato malissimo abbiamo buttato via un'intera stagione, con più di tre mesi di tempo per raddrizzarla. Bastavano poche semplici cose, parole, gesti, azioni che non sono state dette o fatte. Bastava una migliore comunicazione e presa di coscienza e responsabilità da parte tua e della società alla fine di quella partita, bastava una società un minimo più strutturata che non lasciasse tutti in balia del delirio (e che magari comprasse un regista), bastava che noi tifosi sbollita l'incazzatura ci ricompattassimo e riprendessimo il cammino, pensando a tifare e basta, e non perdendo tempo a chiedere esoneri, cacciate di giocatori indegni, e coi soliti litigi su quanto uno fosse più tifoso dell'altro.
Certo che ora è un bel casino, e adesso, a meno che qualcuno non abbia già deciso per te, tutto è nelle tue mani. Perchè come detto sopra c'è modo e modo di salutarsi. Puoi scegliere di gettare la spugna e dimetterti, lasciando ad altri la responsabilità di risolvere la questione, con la consapevolezza che se ci riuscirà sarà merito di questo qualcuno, mentre se fallirà tutti te ne daranno certamente la colpa. Oppure puoi rimanere da qui a giugno, entrare domani nello spogliatoio e guardare negli occhi i tuoi uomini. Puoi reagire, urlare, prenderli a schiaffi per vedere se hanno una reazione, o se almeno sono abbastanza uomini da avere il coraggio di dirti che non sono più dalla tua parte. Oppure puoi risvegliarli (e risvegliarti) dal torpore, e presentare già da domenica prossima un Toro magari tecnicamente scarso ma incazzato come non mai da qui a fine campionato. Tutto sta nello scegliere che cosa si vuole perdere, se una partita o la dignità e credo che tra le due cose ci sia una bella differenza. Scegli Mister, prendi una decisione e personalmente qualunque sarà non te ne farò un torto.
Io non ho mai amato il tiro a bersaglio su una persona in difficoltà, e non mi piace quindi unirmi a tutti quelli che ti stanno sparando addosso (non aspettavano altro da anni, in sti giorni son così felici che sembra quasi che il Toro stia vincendo partite su partite), ma io non sono un tuo tifoso, io tifo Toro, e tiferei Toro anche se ad allenarlo ci fosse il gelataio che sta di fronte a casa mia. 
Qualunque sarà la conclusione di questa vicenda tuttavia, non danzerò sul tuo cadavere, c'è poco di cui essere allegri ed orgogliosi di questi tempi, tuttavia qualunque cosa accada, al netto dei tuoi enormi difetti ed errori, non dimenticherò le cose belle che ho provato anche grazie al tuo lavoro: il ritorno in A dopo anni, le serate in Europa League, la commozione e il quasi coccolone che mi son preso dopo la vittoria al San Mamès, le altre lacrime al derby vinto dopo 20 anni. Perchè essere del Toro secondo me è anche questo, se qualcuno ti ha regalato una bella emozione e giusto esserne grati, anche quando le cose vanno male, anche quando le cose finiscono. 

Ora dipende tutto da te.

Forza Toro Sempre.
Igor Stasi

mercoledì 27 gennaio 2016

Dove eravamo rimasti?


E' passato un anno. 
Un anno fa, scrivevo le prime righe su questo blog, non sapevo bene nè perchè lo stavo facendo e nemmeno se questa cosa avrebbe avuto un seguito nei mesi successivi, ma iniziai a scrivere, parlando di una passione che purtroppo o per fortuna (dipende dai momenti) mi attanaglia da un po' di anni: il Toro.
Erano mesi difficili e non solo per me, la squadra era in crisi sia d'identità che di risultati, l'allenatore era sulla graticola perchè i punti non arrivavano, e la tifoseria (strano eh?) era divisa praticamente su tutto. Ma il bello di essere del Toro è che certamente non ci si annoia mai, e quindi uno si domanderà dopo 12 mesi di buon calcio che cosa è cambiato? ASSOLUTAMENTE UNA MAZZA!!!
Allora ricapitoliamo. Dopo essermi preso una pausa per lo disgusto generale del post derby d'andata sono accadute parecchie vicissitudini che hanno portato alla seguente situazione.

1) I risultati del Toro hanno continuato ad essere modesti, ogni volta che sembrava esserci l'uscita dal tunnel, arrivava la mazzata che faceva andare tutto a gambe all'aria. La più forte e letale di tutte è stato un altro derby, quello di Coppa Italia, giocato in modo penoso, che ha praticamente demolito tutto, certezze dei giocatori, pazienza dei tifosi, apparato testicolare del sottoscritto. Da quel momento, dopo quella sconfitta tutti, squadra, ambiente ecc abbiamo pensato che tutto fosse sbagliato e tutto fosse da rifare, con più di un intero girone di ritorno da giocare. 
2) La sconfitta del derby ha generato altre sconfitte ma visto che noi siamo del Toro, abbiamo voluto complicarci ulteriormente la vita con alcune polemiche assortite che hanno destato molto interesse e soprattutto molti benefici. Il primo è stato il "gol con scuse" di Quagliarella al Napoli, che già stava sulle balle a molti di suo, con quel gesto ha tirato su un merdone che non finiva più, (con l'interessante dibattito "Quagliarella SI', Quagliarella NO, Martinez BOH") costandogli pure il posto da titolare fisso in squadra.
3) La squadra si è spenta, giocatori che l'anno scorso salivano in cattedra oggi sono in crisi, Baselli che ad inizio campionato segnava pure con l'orecchio ora si sta perdendo in tutto questo casino. Poi ci sono quei giocatori che avevano già problemi prima e quindi figuriamoci ora.
Qui si apre il capitolo PADELLONE che in questo girone di andata ci ha già ampiamente deliziato di svariati gesti tecnici che sono stati davvero apprezzati..dalle squadre avversarie: posizionamenti sbagliati, palloni passati in mezzo alle gambe, uscite quando non doveva uscire, mobilità simile a quella di un palo della luce. Pure Giampiero ha dovuto cedere e ultimamente il terzo portiere della Nazionale (la sua presenza in azzurro è paragonabile al Terzo mistero di Fatima) è stato sostituito dal buon Ichazo che tuttavia seppur un minimo più reattivo del suo predecessore al momento non ha ancora convinto del tutto
4) E per la serie "non facciamoci mancare mai nulla", ecco che in contemporanea con il "caso Quagliarella" è scoppiato anche quello "Maxi Lopez vs Adipe". Infatti il nostro morbido e paffuto Bomber argentino dopo aver firmato il rinnovo del contratto già in condizioni piuttosto tracagnotte e con un ciuffo platinato che faceva molto Patty Pravo, in seguito alle feste natalizie si è ripresentato con un'evidente overdose di panettoni, pandori e cotechini vari. Ne avevamo anche noi tifosi avuto il lontano sospetto quando, durante un contropiede nel match Torino-Udinese il buon Maxi ha tentato uno scatto verso l'area avversaria, ma più che correre rimbalzava ed aveva la stessa agilità di mio padre quando va a fare jogging....solo che mio padre ha 67 anni. Per questo motivo lo sconsolato Giampiero lo ha messo fuori dalla rosa dei convocati nelle ultime partite, sperando che i suoi maniglioni antipanico dell'amore si sciolgano e possa tornare anche lui utile alla causa.
5) In tutto questo casino praticamente la squadra si è quindi trovata con Quagliarella fuori per "scuse" e problemi ambientali, Maxi Lopez per problemi di prova costume, Belotti non ancora esploso, e Martinez che invece non avrebbe nessuna delle problematiche dei suoi tre colleghi, però non imbrocca la porta nemmeno tirandola con le mani. Si è dovuto quindi correre ai ripari ed Urbano si è affidato ad una nostra vecchia ed amata conoscenza, cioè quel Ciro Immobile che tanto ci aveva fatto godere, quanto soffrire per il suo provvisorio addio. Ciro è stato accolto più o meno come se fosse arrivato Neymar e vista la depressione generale almeno quella è stata una scossa positiva.
6) La tifoseria continua ad essere divisa su tutto: "Ventura SI'/Ventura NO", "Cairo SI'/Cairo NO", "Maxi Lopez SI/Maxi Lopez NO", "Aglio nella carbonara SI'/Io nella carbonara ci metto la cipolla", insomma non si riesce ad andare d'accordo praticamente su nulla e questo rende sempre ogni discussione parecchio divertente e soprattutto utile alla causa.
Maxi Lopez si sta rimettendo in forma per tornare in pista
7) La squadra continua a traballare e Giampiero è in piena crisi. Il mister del buon calcio si è impantanato, ormai i suoi acerrimi detrattori lo aspettano al varco chiedendone la testa e pure chi lo ha sempre difeso inizia ad avere dei forti dubbi. Anche perchè la realtà è davanti agli occhi di tutti, i giocatori sono lenti, insicuri, spesso sperduti, non ci sono idee nè entusiasmo ed ad ogni partita che passa la situazione appare sempre più deleteria.

Personalmente penso che si sia chiuso un ciclo, un ciclo che nonostante questi momenti difficoltosi si è dimostrato essere importante, perchè ci ha dato in questi anni un gioco ed una identità che fino a 5 anni fa sembrava irrimediabilmente perduta, e sarebbe ingrato, ingiusto e miope (come molti tifosi purtroppo fanno e non solo da oggi ma da anni) buttare via tutto, come se tutto quello che è stato non fosse mai avvenuto o fosse capitato per caso.
Ma tutto ha una fine, e credo che a fine stagione qualcosa debba per forza cambiare, farlo ora non so quanto possa essere utile e se la cura possa essere meno pericolosa della malattia, anche perchè le alternative che ci sono in giro non è che stuzzicchino più di tanto.
Molto potrebbe fare il mercato invernale che sta per chiudersi in questi giorni: un portiere che dia sicurezza ad una difesa un po' arrugginita e un centrocampista o un trequartista che abbia un minimo di qualità nei piedi per dare fantasia al gioco dei granata, o magari potersi permettere un cambio di modulo, potrebbero dare quella sicurezza e magari quel tocco di entusiasmo che potrebbero farci rialzare la testa.
Domenica arriva il Verona e quella partita ha solo un risultato utile, ossia vincere sperando di allontanare un po' di fantasmi e riacquistare un po' di fiducia.
Certo quello che sta capitando lo trovo un vero peccato, perchè la sensazione è che se si fossero affrontate le varie difficoltà con un minimo di serenità e di unità in più,
forse ora staremmo commentando un'altra classifica, e magari i problemi si potrebbero risolvere più facilmente.

Vedremo che cosa succederà.

Forza Toro Sempre!!

Igor Stasi.