Succedono sempre cose strane
quando il Toro incontra una grande. Non solo in campo (come succede da millenni
ormai) ma ultimamente soprattutto nel dopo partita, con dichiarazioni di
prestigiosi allenatori che di fronte al buon calcio granata, perdono di
lucidità e immancabilmente sparano delle cagate.
Facciamo un paio di esempi:
1) Sei
un allenatore spagnolo, sei famoso e sei pure bravo, hai vinto addirittura un
sacco di trofei soprattutto in Spagna ed Inghilterra, le tue squadre hanno
alzato al cielo la Champions League, e un bel giorno ti ritrovi ad allenare in
Italia, una famosa squadra del Sud come il Napoli che ha un Presidente che
quando c’è da spendere non si tira indietro e puoi quindi vantare come
giocatori gente come Higuain, Hamsik, Callejòn e chi più ne ha più ne metta. Un
bel giorno incontri il Toro, la partita è ostica, perché la tua squadra
nonostante le importanti individualità si trova in difficoltà di fronte al buon
calcio, e le fighette che hai messo in campo passano pure un brutto periodo, perché
in teoria avrebbero dovuto giocarsi lo scudetto e invece stanno collezionando
numerose figure da cioccolatai. Il Toro alla fine vince, con un gol di Glik, la
tua squadra finisce in 10 per un sacrosanto doppio giallo di un tuo giocatore.
Benitez |
Finita la
partita, tu Benitez, vai ai microfoni delle principali TV e fai la sceneggiata millantando
presunti torti che tra l’altro non hai subito. BRAVO!! Peccato mio caro
Sergente Garcia del calcio europeo, che ti dimentichi un piccolissimo particolare:
soltanto la stagione precedente a questa, la tua squadra incontra sempre il
Torino. Anche quella volta la partita fu difficile, perché il buon calcio era
ancora in fase di evoluzione, ma già a quel tempo i granata si rivelavano una
squadra rognosa. La partita è in bilico, piuttosto equilibrata, all’ultimo
minuto un tuo attaccante si mette alle spalle di Glik, lo spinge, commette
fallo, l’arbitro fa finta di non vedere, lui si invola verso la porta e segna,
e tu pensa un po’ vinci la partita, rubandola gioiosamente, ma in quel caso ai
microfoni non solo non dici, ma addirittura neghi l’evidenza dei fatti. Va beh
sarà un caso.
2) Sei
un allenatore francese, con un nome spagnolo, che all’inizio nessuno capiva
bene da dove caspita arrivavi, tanto che i giornalisti italiani che sono sempre
molto avvezzi alle lingue straniere, pronunciano il tuo nome mettendo l’accento
un po’ così, alla boia di un Giuda: un giorno ti chiamano Garcìa, il giorno
dopo Garcià ma questa non è mica colpa tua.
Garcìa o Garcià allibito dal buon calcio |
Anche tu,
ad un certo punto della tua carriera alleni una squadra italiana, e non una
squadra qualunque, ma la Roma, che dopo alcune stagioni non propriamente
memorabili punta su di te per riconquistare lo scudetto e strapparlo finalmente
dalle mani di quella squadra che millanta di essere di Torino, ma in realtà si
allena nell’hinterland, dove la Mole Antonelliana nemmeno si vede e al massimo
puoi andare a Nichelino in pochi minuti
prendendo la tangenziale.
La tua
Società fa sul serio, perché ti mette a disposizione giocatori con due maroni così:
Florenzi, Gervinho, Pjanic, senza contare le bandiere come De Rossi e Totti
(che avrà pure la sua età, ma quando lo vedo giocare, non so perché, non mi
ricorda nelle movenze propriamente El Kaddouri) e chi più ne ha, più ne metta.
L’anno scorso fai una gran stagione, collezioni un mucchio di punti e a parer
mio, meriteresti di vincere lo scudetto, ma davanti hai quelli là, che oltre ad
avere i “Santi” in paradiso, disputano forse la miglior stagione per continuità
e numero di vittorie, ed hanno un allenatore, che sarà simpatico come un
mignolo del piede che sbatte sul comodino, ma in quanto a determinazione,
cattiveria, e voglia di vincere qualcosa ne sa.
Ma tu non
ti scoraggi, e sei pure simpatico con quel tuo modo un po’ guascone di suonare
la carica in conferenza stampa. E mi stai ancora più simpatico, il giorno in
cui in questa stagione, ti tocca di incontrare un’altra volta quelli là dell’hinterland
torinese e perdi la partita perché te la rubano in modo alquanto plateale, e tu
ti incazzi, e in risposta alle polemiche dici al mondo <<Non preoccupatevi, non importa, tanto alla fine lo Scudetto
quest’anno lo vinciamo noi>>.
Bravo così
mi piaci un sacco, alle volte anche io vorrei che il nostro Giampierone fosse
così baldanzoso, e devo dire la verità, ultimamente pare che stia anche imparando
a diventarlo, ma certamente tu sei più bravo perché alleni la seconda squadra
in Italia.
E invece
cosa succede? Succede che per motivi a me ignoti la tua squadra entri in crisi,
non riesce più a vincere, perde un sacco di punti nei confronti della
principale concorrente, esce dalla Champions e anche dalla Europa League come
un Toro qualunque, e addirittura inizia a perdere terreno anche sulla terza
classificata, che per tua sfiga sta vivendo un periodo di forma stratosferico,
e per tua doppia sfiga è la Lazio, con tutto quello che ne consegue.
De Rossi che cade |
Succede
quindi che devi stare attento ora a non perdere anche il secondo posto e ti
capita di incontrare il Toro, quelli che di Torino lo sono per davvero, siamo
in centro città ci puoi trovare prendendo un qualsiasi tram, evitando quindi il
traffico della tangenziale (abbiamo pensato a tutto noi). Già ti presenti alla
partita dicendo che <<Il Toro è una
buona squadra e nulla di più>> ma io non sono uno che si attacca a
queste cose, litigo sempre con miei compagni di fede quando si attaccano alle
frasi e alle virgole delle dichiarazioni di Ventura, figurati se mi arrabbio
per le tue interviste, quindi facciamo che questa cosa io non l’abbia letta, o
magari il giornalista l’abbia trascritta male.
Le squadre
scendono in campo e ti ritrovi a tu per tu con la dura legge del buon calcio.
Se leggessi un po’ più spesso questo blog, o mio bel transalpino, (da oggi sei
pregato di farlo e prendere appunti) dovresti già ben sapere che se tu vieni a
Torino con l’obbligo di vincere per non perdere il secondo posto, non puoi
certo aspettarti che il Toro faccia la partita. Una buona regola del buon
calcio è che quando l’avversario è più forte e ha l’obbligo di vincere, noi si
gigioneggia, lasciando a voi le redini del giuoco aspettando che vi scopriate
un po’ per ripartire in contropiede, oppure tirando fortissimo contro un vostro
difensore vicino alla linea del corner per fare gol con Glik su calcio d’angolo.
E’ UNA REGOLA, PORCA MISERIA!! Come fai a non saperlo???
Un pacato scambio di vedute tra Moretti e De Rossi |
E infatti
il primo tempo noi teniamo il campo sornioni, peccato che voi non facciate una
mazza per segnare, cosa volete che ce lo facciamo da soli??
Arriviamo
al secondo tempo, finalmente entrate con un altro atteggiamento e si vede che
se cambiate ritmo ce ne potreste fare anche 5 di gol, ma avete comunque davanti
una delle difese migliori del campionato.
Allora cosa
fa il tuo giocatore De Rossi? Arriva in area punta Moretti, striscia il piedino
sul suo e crolla come colpito da ictus. Forse tu Garcia non lo conosci, ma
Moretti non si incazza quasi mai, ha sempre un aplomb british, anche le
parolacce lui di solito le dice sotto voce. Invece quando il nostro Emilano
vede cadere De Rossi e l’arbitro fischiare il rigore, si inalbera talmente
tanto che se avesse potuto avrebbe invaso il Lazio così tanto per rappresaglia,
quindi mi viene da pensare male, magari che il tuo giocatore abbia accentuato
la caduta o che addirittura abbia simulato? Ma no io non penso male, faccio
finta di nulla, vedo il Toro che incassa il gol e mette la palla al centro.
Nel
frattempo Giampierone fa entrare Maxi Lopez, passano pochi minuti, noi iniziamo
a spingere sul serio mentre i tuoi pensavano che la partita fosse finita lì (in
fondo siamo una buona squadra e nulla più), e allora succede che Bruno Peres corre
a perdifiato, la palla sembra uscita ma invece no, riesce a colpirla mentre e
ancora sopra l’ultimo millimetro della riga bianca, Vives la controlla non tira
ma passa ad uno smarcatissimo Maxi Lopez che deve solo buttarla dentro. Siamo
pari, pure meritatamente, ma i tuoi ragazzi protestano e lo faranno
praticamente per tutta la partita cadendo costantemente ad ogni contatto e
facendo sceneggiate alquanto penose.
Florenzi |
Ma ripeto,
io anche in questo caso mica me la sono presa, fa parte del gioco che quando
una squadra superiore a te va in difficoltà faccia un po’ di scena, siamo
vaccinati a queste cose, e se poi ti capita pure di avere un Padelli in stato
di grazia, che quando i tuoi si ricordano di essere la Roma, e iniziano a
giocare come si deve, se lo vedono volare a destra e a sinistra smanacciando
palloni, posso capire lo scoramento.
Ma se poi a
fine partita ai microfoni dei giornalisti, un tuo giocatore che a me tra l’altro
piace un sacchissimo come Florenzi mi viene a dire che la mia squadra è stata
aiutata, e se tu o mio bel francese dal nome spagnolo, mi vieni a dire in
conferenza stampa che in campo c’è stata una sola squadra, ossia la vostra,
quando il Toro ha chiuso la partita addirittura in attacco rischiando pure di
vincerla, beh allora inizio a capire meno ed anche a spazientirmi un pochino.
Dico quindi a te mio caro Garcia,
e a tutti gli allenatori di grandi squadre che hanno incontrato o incontreranno
in futuro il Torino, che quando volete parlare di furti, aiuti arbitrali o cose
strane, avete sbagliato obbiettivo, e soprattutto avete sbagliato sponda del
Po. Noi del Toro possiamo giocare bene o male, e quando perdiamo il più delle
volte diamo colpa a noi stessi (alle volte esageriamo pure un po’ troppo nel
farlo), mentre quando siamo (praticamente non capita mai, se non una volta l’anno)
aiutati come solo una settimana fa in occasione del rigore non concesso all’Atalanta,
lo ammettiamo soavemente, senza inventarci fregnacce.
Voi dovreste sapere benissimo
che da questa parte di Torino, (Torino centro intendo, non l’hinterland) le
cose losche le fanno altri. Ad esempio, noi con il Parma abbiamo vinto (facendo
una partita bruttina a dire la verità) con due gol, mentre quelli dell’hinterland
(che tanto per dire sono primi in classifica) hanno perso, e in quel frangente
vi è stato un afflusso di scommesse sulla vittoria del Parma che dire dubbio è dire
poco. Insomma noi giochiamo sul campo, altri probabilmente in tabaccheria.
Quindi carissimo Garcia io ti
auguro di arrivare secondo di fronte alla Lazio che a me non è mai stata
simpatica, e caro mio Benitez io invece spero che tu possa finire in una
posizione che ci permetta comunque di arrivare sesti per qualificarci in Europa
League, ma quando dovete piangere per gli arbitraggi, o raccontare
Ventura che scherza sornione con Garcia |
Il buon calcio sarà anche
noioso ma di sicuro è onesto, molto più di voi ultimamente.
Chiusa questa sottile vena
polemica, amici come prima, il Toro è a 6 punti dall’Europa ma ci sono ancora 8
partite perché il buon calcio possa tornare dove gli compete.
Daje
Forza Toro Sempre.
Igor.
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