Dopo 10 giorni di astinenza,
causa la noiosa pausa della Nazionale, ecco che si è ritornati nella routine
settimanale, e con il nostro Toro ecco riapparire il buon calcio.
Con una domenica di “buco” in
cui mi sono dedicato noiosamente all’ozio e ad altre faccende, ecco che arriva
il weekend pasquale, e le partite di campionato ritornano al sabato pomeriggio
un po’ come quando si giocava a Cittadella (Giampierone dixit) e il campionato
di Serie B ci costringeva a toglierci tutti gli impegni nel fine settimana
compromettendo vita sociale ed eventuali relazioni sentimentali, inventando
scuse di bassa lega per dirci impegnati il sabato pomeriggio o addirittura
sabato sera, perché si voleva magari assistere a svariati big match come Torino–Padova, Torino–Crotone, o la
prestigiosa Torino–Modena.
Ma stiamo parlando di tempi
passati, momenti nei quali il buon calcio stava emettendo i primi vagiti,
camminava ancora a gattoni, si faceva la pipì nel pannolone, e avevamo bisogno
del ciuccio per comprendere che un retropassaggio non era un atteggiamento
perdente e rinunciatario, bensì l’inizio di una trionfale azione da gol. Ora
siamo in A, e la partita in questione riveste pure una certa importanza visto
che siamo a Bergamo in casa dell’Atalanta ed ha inizio la prima di 10 partite
che ci separano dalla fine del campionato, ma che soprattutto ci dirà se
saremmo in grado di raggiungere quel tanto sospirato sesto posto, che ci
permetterebbe di tornare su quel palcoscenico che quest’anno ha divertito i
giovedì sera di grandi e piccini, ossia l’Europa League.
Il Toro parte con la
formazione e l’atteggiamento giusto, Maxi Lopez e Quagliarella in avanti, El
Kaddouri dietro le punte, a centrocampo il solito Gazzi con il fedele Vives,
sugli esterni Peres e Molinaro e in difesa Capitan Glik con al suo fianco
Moretti e Maksimovic, ed infine Padelli tra i pali.
Edi Reja |
A differenza della tignosa e
piuttosto surreale partita con il Parma (match talmente facile che l’Inter
contro i ducali è riuscita a malapena a pareggiare), il Toro che si presenta di
fronte ai nerazzurri del buon Reja parte subito col piglio giusto, si vede la
voglia di giocare e di portare a casa un risultato importante ai fini della
classifica. Anche i padroni di casa comunque non tirano indietro la gamba e già
al 4° minuto si fanno vedere con un tiro di Cigarini che tuttavia finisce alto.
Il primo quarto d’ora è stato
tipico delle partite del Toro, i granata che tengono palla e la fanno girare e
l’Atalanta chiusa in difesa ad aspettare. Poi però l’arbitro fischia una
punizione a favore dei granata, Quagliarella si presenta sicuro di quel che
vuole fare, la barriera si posiziona, e al fischio del direttore di gara lascia
partire una bomba che sorprende il portiere bergamasco, che non può far altro che
guardare la rete gonfiarsi.
Il gol è servito soprattutto
ad accendere il match infatti l’Atalanta si sveglia e la partita diventa anche
piacevole. Al 27° Padelli deve respingere coi pugni un tiro di Zappacosta, ed è
poi un susseguirsi di botta e risposta tra le due squadre coi padroni di casa
che cercano il pareggio, ma con un Toro che non va mai in crisi, che sembra
avere sempre la situazione sotto controllo e pronto a colpire per il raddoppio.
Ed ecco infatti, che da un
cross di Quagliarella, arriva il piatto forte degli uomini di Ventura (ormai
diventato uno degli assiomi del buon calcio) ossia il calcio d’angolo, con
Capitan Glik che sale in attacco, aspetta il cross, ed essendo marcato a vista
per saltare di testa, il polacco si allarga aspetta che la palla si abbassi e
fa partire un tiro potentissimo a pochi metri dalla porta che, anche questa
volta, mette fuori causa il portiere. E sono 2, e ormai il nostro Capitano sta
diventando il difensore più prolifico sotto porta dopo Facchetti e Materazzi
(al momento naturalmente, c’è sempre tempo per raggiungerli), bisognerebbe
scrivere un articolo appositamente per lui, e certamente questo avverrà molto
presto.
La partita sembra in discesa,
l’Atalanta cerca la reazione, e per poco non ha l’occasione per accorciare le distanze
quando Pinilla viene a contatto con Moretti e cade in area, l’arbitro Guida
sembra inizialmente indicare il dischetto ma poi ci ripensa. Il rigore era
assolutamente netto, quindi il Torino può dirsi graziato in quest’occasione.
Il secondo tempo potrebbe
essere una cosa semplice, ma le partite del Toro non sono mai semplici.
L’Atalanta entra naturalmente con il coltello tra i denti, ai granata
basterebbe sfruttare le ripartenze per colpire e chiudere definitivamente la
partita ed in teoria l’idea sarebbe proprio quella, ma già dal primo tiro di
Vives respinto dal numero uno bergamasco, fa capire che non sarà una cosa
facile.
A soli 10 minuti dalla ripresa
Ventura decide di sorprendere tutti, richiama Maxi Lopez e lo sostituisce con
Amauri. Probabilmente avrà anche avuto le sue ragioni, ma di certo questa
scelta non ha aiutato il proseguo del match abbassando troppo presto il
baricentro della squadra. Anche perché il buon Amauri, probabilmente aveva
anticipato di qualche ora il pranzo pasquale, vista la lentezza e la
pachidermica pesantezza nei movimenti.
Da quel momento sarà un quasi
assedio dei nerazzurri che tentano il tutto per tutto per accorciare le
distanze, per poter riagguantare il pareggio nei minuti finali. E i presupposti
ci sono tutti soprattutto grazie alla verve di Pinilla che già su un primo
cross prende le misure a Padelli con una bella rovesciata.
Ma era solo una prova
generale, infatti sugli sviluppi di un calcio di punizione ecco ancora Pinilla
esibirsi in una sforbiciata volante che questa volta fulmina il nostro
portiere.
Da quel momento diventa un
autentico assedio, il Toro cerca di sfruttare alcune ripartenze ma è troppo
impreciso mentre i nerazzurri si riversano nella nostra area all’arma bianca.
Saranno minuti difficili, ma i granata tengono botta, e nonostante
un’espulsione per parte (Basha e Pinilla battibeccano e poi l’attaccante
scalcia il centrocampista granata) riescono a fare le barricate e resistere
fino al triplice fischio.
Giampiero indica la via per il sesto posto |
Sono tre punti fondamentali
per questa rimonta verso il sesto posto, che diventano ancora più pesanti con
la sconfitta del Napoli che ci porta a -5 dalla zona Europa League.
Bisogna continuare con la
stessa voglia e la stessa tenacia, soprattutto nel prossimo turno contro la
Roma. Il calendario non è sfavorevole, l’impresa è difficile ma non
impossibile. Crediamoci fino all’ultimo e alla fine si faranno i conti.
Comunque vada sarà buon
calcio.
Forza Toro Sempre.
Igor
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