martedì 7 aprile 2015

-5 per tornare a sognare

Dopo 10 giorni di astinenza, causa la noiosa pausa della Nazionale, ecco che si è ritornati nella routine settimanale, e con il nostro Toro ecco riapparire il buon calcio.

Con una domenica di “buco” in cui mi sono dedicato noiosamente all’ozio e ad altre faccende, ecco che arriva il weekend pasquale, e le partite di campionato ritornano al sabato pomeriggio un po’ come quando si giocava a Cittadella (Giampierone dixit) e il campionato di Serie B ci costringeva a toglierci tutti gli impegni nel fine settimana compromettendo vita sociale ed eventuali relazioni sentimentali, inventando scuse di bassa lega per dirci impegnati il sabato pomeriggio o addirittura sabato sera, perché si voleva magari assistere a svariati big match come  Torino–Padova, Torino–Crotone, o la prestigiosa Torino–Modena.
Ma stiamo parlando di tempi passati, momenti nei quali il buon calcio stava emettendo i primi vagiti, camminava ancora a gattoni, si faceva la pipì nel pannolone, e avevamo bisogno del ciuccio per comprendere che un retropassaggio non era un atteggiamento perdente e rinunciatario, bensì l’inizio di una trionfale azione da gol. Ora siamo in A, e la partita in questione riveste pure una certa importanza visto che siamo a Bergamo in casa dell’Atalanta ed ha inizio la prima di 10 partite che ci separano dalla fine del campionato, ma che soprattutto ci dirà se saremmo in grado di raggiungere quel tanto sospirato sesto posto, che ci permetterebbe di tornare su quel palcoscenico che quest’anno ha divertito i giovedì sera di grandi e piccini, ossia l’Europa League.

Il Toro parte con la formazione e l’atteggiamento giusto, Maxi Lopez e Quagliarella in avanti, El Kaddouri dietro le punte, a centrocampo il solito Gazzi con il fedele Vives, sugli esterni Peres e Molinaro e in difesa Capitan Glik con al suo fianco Moretti e Maksimovic, ed infine Padelli tra i pali.

Edi Reja
A differenza della tignosa e piuttosto surreale partita con il Parma (match talmente facile che l’Inter contro i ducali è riuscita a malapena a pareggiare), il Toro che si presenta di fronte ai nerazzurri del buon Reja parte subito col piglio giusto, si vede la voglia di giocare e di portare a casa un risultato importante ai fini della classifica. Anche i padroni di casa comunque non tirano indietro la gamba e già al 4° minuto si fanno vedere con un tiro di Cigarini che tuttavia finisce alto.
Il primo quarto d’ora è stato tipico delle partite del Toro, i granata che tengono palla e la fanno girare e l’Atalanta chiusa in difesa ad aspettare. Poi però l’arbitro fischia una punizione a favore dei granata, Quagliarella si presenta sicuro di quel che vuole fare, la barriera si posiziona, e al fischio del direttore di gara lascia partire una bomba che sorprende il portiere bergamasco, che non può far altro che guardare la rete gonfiarsi.

Il gol è servito soprattutto ad accendere il match infatti l’Atalanta si sveglia e la partita diventa anche piacevole. Al 27° Padelli deve respingere coi pugni un tiro di Zappacosta, ed è poi un susseguirsi di botta e risposta tra le due squadre coi padroni di casa che cercano il pareggio, ma con un Toro che non va mai in crisi, che sembra avere sempre la situazione sotto controllo e pronto a colpire per il raddoppio.
Ed ecco infatti, che da un cross di Quagliarella, arriva il piatto forte degli uomini di Ventura (ormai diventato uno degli assiomi del buon calcio) ossia il calcio d’angolo, con Capitan Glik che sale in attacco, aspetta il cross, ed essendo marcato a vista per saltare di testa, il polacco si allarga aspetta che la palla si abbassi e fa partire un tiro potentissimo a pochi metri dalla porta che, anche questa volta, mette fuori causa il portiere. E sono 2, e ormai il nostro Capitano sta diventando il difensore più prolifico sotto porta dopo Facchetti e Materazzi (al momento naturalmente, c’è sempre tempo per raggiungerli), bisognerebbe scrivere un articolo appositamente per lui, e certamente questo avverrà molto presto.

La partita sembra in discesa, l’Atalanta cerca la reazione, e per poco non ha l’occasione per accorciare le distanze quando Pinilla viene a contatto con Moretti e cade in area, l’arbitro Guida sembra inizialmente indicare il dischetto ma poi ci ripensa. Il rigore era assolutamente netto, quindi il Torino può dirsi graziato in quest’occasione.

Il secondo tempo potrebbe essere una cosa semplice, ma le partite del Toro non sono mai semplici. L’Atalanta entra naturalmente con il coltello tra i denti, ai granata basterebbe sfruttare le ripartenze per colpire e chiudere definitivamente la partita ed in teoria l’idea sarebbe proprio quella, ma già dal primo tiro di Vives respinto dal numero uno bergamasco, fa capire che non sarà una cosa facile.
A soli 10 minuti dalla ripresa Ventura decide di sorprendere tutti, richiama Maxi Lopez e lo sostituisce con Amauri. Probabilmente avrà anche avuto le sue ragioni, ma di certo questa scelta non ha aiutato il proseguo del match abbassando troppo presto il baricentro della squadra. Anche perché il buon Amauri, probabilmente aveva anticipato di qualche ora il pranzo pasquale, vista la lentezza e la pachidermica pesantezza nei movimenti.

Da quel momento sarà un quasi assedio dei nerazzurri che tentano il tutto per tutto per accorciare le distanze, per poter riagguantare il pareggio nei minuti finali. E i presupposti ci sono tutti soprattutto grazie alla verve di Pinilla che già su un primo cross prende le misure a Padelli con una bella rovesciata.
Ma era solo una prova generale, infatti sugli sviluppi di un calcio di punizione ecco ancora Pinilla esibirsi in una sforbiciata volante che questa volta fulmina il nostro portiere.

Da quel momento diventa un autentico assedio, il Toro cerca di sfruttare alcune ripartenze ma è troppo impreciso mentre i nerazzurri si riversano nella nostra area all’arma bianca. Saranno minuti difficili, ma i granata tengono botta, e nonostante un’espulsione per parte (Basha e Pinilla battibeccano e poi l’attaccante scalcia il centrocampista granata) riescono a fare le barricate e resistere fino al triplice fischio.
Giampiero indica la via per il sesto posto

Sono tre punti fondamentali per questa rimonta verso il sesto posto, che diventano ancora più pesanti con la sconfitta del Napoli che ci porta a -5 dalla zona Europa League.
Bisogna continuare con la stessa voglia e la stessa tenacia, soprattutto nel prossimo turno contro la Roma. Il calendario non è sfavorevole, l’impresa è difficile ma non impossibile. Crediamoci fino all’ultimo e alla fine si faranno i conti.

Comunque vada sarà buon calcio.

Forza Toro Sempre.

Igor


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