giovedì 3 settembre 2015

Tra le bombe di Baselli e quelle di mercato #ilbuoncalcio va a +6

Cercherò di non essere noioso e prevedibile. Noi de #ilbuoncalcio siamo gente sportiva, che ama lo sfottò ma che certo non mette il dito nella piaga. Non parleremo quindi in questa sede, del fatto che alla seconda giornata, mentre il Toro si trova a punteggio pieno, un'altra squadra che gioca a Venaria si trova ancora a zero vittorie, con zero punti, con tre gol subiti in due partite e due segnati, con sei punti in meno rispetto ai granata e conseguentemente ultima in classifica. 
Noi siamo signori e non faremo le solite battute di bassa lega "oggi fa caldo vado a Venaria che sono a -6" o "Hey tu, la sai l'ultima? La Juve", non diremo che il campionato dovrebbe essere chiuso ora, in modo da farli retrocedere così su due piedi. 
Noi siamo discepoli de #ilbuoncalcio e sappiamo cosa sia la sportività, e auguriamo quindi ai nostri cugini di continuare così, a dare soddisfazioni ad almeno il 50% dei tifosi d'Italia e nel mondo, certi che usciranno da questo momentaccio, e mal che vada rassicurandoli che se il prossimo anno giocheranno le partite di sabato, in fondo è una cosa che si supera, ed anzi alla lunga lascia liberi di potersi occupare dei propri hobbies e dei propri cari durante le domeniche.
Anche Giampiero è d'accordo nel chiudere anticipatamente il campionato

Chiusa questa doverosa parentesi sul bello dello sport, passiamo alla domenica che abbiamo vissuto, con la prima partita in casa di questa stagione 2015/2016, contro i nostri fratelli della Fiorentina.
Per l'occasione sono ritornato alle origini, rimettendo piede in uno dei luoghi dove il tifo per #ilbuoncalcio ha avuto e vissuto momenti storici impareggiabili, cioè il Toro Club Bra pronto per l'occasione, con tutti i suoi fedelissimi protagonisti in posizione per iniziare una nuova stagione. 
L'umore è sempre il solito, si va dall'euforia alle volte immotivata, al pessimismo cosmico di chi borbotta che "sì ci sono tanti giovani, però Cairo ha venduto Darmian quindi dove pensiamo di andare?"
Ma finalmente l'arbitro fischia e il copione è sempre ormai il medesimo: Toro lento e un po' macchinoso, Fiorentina che spinge e ci mette in difficoltà soprattutto a centrocampo, primo pallone che sorvola la nostra area, difesa che dorme, gol della Viola e Toro subito sotto. Anche le reazioni sono sempre le medesime, i vecchietti del Toro Club passano dal "Dai è solo l'inizio possiamo recuperare" allo "Ecco vedi, se uno vende Darmian questo è quello che succede, siamo peggio dell'anno scorso", il mio cellulare squilla ed è il Garabello che scrive "iniziamo bene, siamo sempre degli squallidi" ed io che sacramento silenziosamente ma che riesco a rimanere moderatamente calmo, ormai consapevole che per il Toro è diventata una tattica ormai consolidata farsi segnare nei primi minuti, un po' come gesto di cortesia nei confronti dell'avversario, un po' per dare quel tocco di suspense in più al pubblico pagante e non, che si annoierebbe davvero a morte a vedere la propria squadra del cuore vincere facile con 8 gol di scarto.
Ad aggiungere un po' di pepe al tutto ci pensa l'autore del gol, Alonso, che appena sceso dalla McLaren pensa bene di farci gol, andare sotto la Maratona e mimare il gesto del torero, innescando da quel momento e durante tutti i 90 minuti di gioco, fischi ed epiteti di ogni genere a lui e a tutta la sua parentela.

Non vi è molto tempo per tranquillizzarsi, perché la Viola continua a tenere le redini del gioco e a farsi pericolosa, e da una di queste azioni ecco che vi è uno scontro nell’area granata seguito dal fischio del direttore di gara che indica il dischetto del rigore. In quel momento si assiste alla prima immagine epica di tutto il match: Daniele Padelli che siamo solito vedere dall'aspetto piacione e sereno che tanto lo fa piacere alle donne di tutte le età, si trasforma improvvisamente in un Robert De Niro nella parte di Travis Bickle in Taxi Driver (ma molto più incazzato) e guardando minacciosamente il povero Tagliavento inizia a ripetergli a raffica “Non guardare gli altri guarda me, stai scherzando vero?!” ripetendoglielo per una quindicina di volte. A questo punto il direttore di gara si porta verso il suo collega posto sulla linea di fondo campo che in effetti gli fa notare che non vi era stato nessun fallo, tanto da fargli cambiare idea e ripetere a Padellone, che stava nel frattempo caricando la sua 44 Magnum, che si era sbagliato e che si scusava tantissimissimo.

Intanto come d'abitudine per i granata come i migliori diesel iniziano a carburare e a farsi vedere davanti alla porta viola, prima con Martinez che non tocca per un millimetro un cross basso di Avelar, e poi con Quagliarella che costringe al miracolo Tatarusanu con un colpo di testa insidioso. Anche Maksimovic sul finale di tempo sfiora la rete di testa su calcio d’angolo, ma niente da fare, la palla non entra e si torna negli spogliatoi con l’ennesimo risultato in salita.

Al ritorno in campo dei granata, si spera che le parole di Giampierone possano aver dato la giusta scossa ai suoi ragazzi, inizialmente non sembra così, Martinez messo in coppia con Quagliarella non è abbastanza efficace ed infatti viene sostituito da Maxi Lopez.
E qui si assiste al secondo epico momento della partita: il buon Maxi è appena entrato quando il pallone giunge tra i piedi di Alonso, il genio che aveva fatto il torero sotto la Maratona. L’argentino non aspettava altro, lo punta, gli corre incontro e lo sgambetta senza nemmeno provare a prendere il pallone. L’arbitro naturalmente fischia e tira fuori il giallo, e Lopez si scusa col direttore di gara facendogli capire che aveva ragione, ma doveva proprio farlo era stato più forte di lui.
Il Toro però sembra aver cambiato faccia, prende sempre più l’iniziativa rispetto agli avversari ed al primo corner utile, ecco Emiliano Moretti che si vede arrivare un pallone a mezza altezza che prontamente tira al volo mettendo fuori discussione difesa e portiere della Fiorentina.

Ecco quello che ci voleva, bisognava sbloccare il risultato per poter rivedere il buon calcio in tutta la sua potenza. Infatti da quel momento si vede un altro Toro, quasi come se fino a quel momento i granata si fossero risparmiati per poter dare tutto nel secondo tempo. La Viola non tiene più un pallone, noi dominiamo a centrocampo, Baselli ricomincia a verticalizzare meravigliosamente, Peres e ad Avelar corrono a doppia velocità rispetto agli avversari.
E sono trascorsi infatti pochi minuti dal pareggio di Moretti, che un lancio in profondità vede Quagliarella partire sul filo del fuorigioco, bruciare la difesa e con un colpo sotto battere per la seconda volta l’estremo difensore.
Si esulta al Toro Club Bra, un’altra volta il Toro è rinato nel secondo tempo, e anche Quagliarella va sotto la Maratona con tutta la squadra a fare festa.
Ma ormai i granata non si fermano più, ogni azione potrebbe essere quella buona per il terzo gol, ed ecco Baselli, che rispetto ai primi 45 minuti sembra un altro giocatore, prendere l’iniziativa saltare Borja Valero e prendere la mira. Tutti, allo stadio come al Toro Club sapevamo che avrebbe tirato, ma mai avremmo immaginato che sarebbe partito un bolide simile. Nemmeno il tempo di vederlo partire che la rete della porta sotto la Maratona si gonfia.
E’ l’apoteosi, al Toro Club si è tutti in piedi ad applaudire, io quasi litigo con il tifoso vicino a me che aveva passato tutta la serata a dire che avevamo un centrocampo che faceva cagare, ma alla fine quando il Toro segna, si ritorna tutti amici in pochi secondi.

Il finale di partita va liscio come l’olio, Quagliarella sfiora la quarta rete, ma va bene così, il Toro è a punteggio pieno, ma soprattutto ha carattere, entusiasmo, voglia di vincere, non è perfetto ma è il Toro e questo ci basta.

Il campionato è lungo naturalmente, ma per la prima volta dopo tanti anni si respira un’aria di curiosità e di speranza attorno a questa squadra, e bisogna essere onesti dicendo che il mercato che si è appena concluso (con l’arrivo negli ultimi minuti del giovane regista Prcic) è stato finalmente fatto nel modo e nei tempi giusti.
Personalmente ero molto diffidente nei confronti di Urbano (e visti i precedenti ne avevamo tutti ben donde) ma alla fine, questa volta, il Presidentissimo ha fatto il proprio dovere, utilizzando i proventi della vendita di Matteo Darmian per acquistare giovani promettenti con esperienza in Serie A (tre titolari della Nazionale Under 21 più Benassi confermato ed acquistato dall'Inter erano da un po’ che non si vedevano) e tenendo i pezzi pregiati della nostra difesa Peres, Maksimovic e Capitan Glik. L’auspicio è che anche in futuro si continui su questa strada, certamente l’opinione e l’influenza di Giampierone ha fatto la sua parte ed anche questo, un giorno, dovrà essergliene dato atto, ad un allenatore che ha fatto certamente molto di più di quello che si pensi.

Gli ingredienti per vivere quindi un’altra stagione di buon calcio ci sono tutti, ora tocca a noi, a quelli che il Toro lo seguono, stare vicini a questa squadra, spingerla nei momenti esaltanti come questi o sorreggerla e aiutarla quando arriveranno i momenti più duri. Il solo lamento e brontolio non sono utili a nessuno né alla squadra né tanto meno a noi stessi, e piangersi addosso non è certamente un requisito del buon calcio, anzi.


Quindi buon campionato a tutti.
Teniamo botta.

Forza Toro Sempre.
Igor Stasi

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