lunedì 17 agosto 2015

Torna la Coppa Italia e con lei #ilbuoncalcio!

La redazione de #ilbuoncalcio non va in vacanza ma rimane per commentare le imprese del nostro Toro! Il caporedattore ha già fatto le valigie per le sue meritate ferie, ma il resto dello staff non vi abbandona MAI!

Eh sì, ormai abbiamo passato la metà di agosto, il sole non è più cocente come lo era qualche settimana fa, molti stanno assaporando le ultime giornate di ferie e tutto sta tornando… anche il calcio, anzi, #ilbuoncalcio. Domenica 16 agosto infatti c’è stata la prima partita del Toro in Coppa Italia e noi siamo qui a rendervi partecipi delle emozioni del match.

La partita inizia con il solito piede che ormai noi siamo abituati a vedere, ovvero con il NULLA: per 20 minuti buoni il Toro non ha fatto niente in campo, ha lasciato ampiamente giocare il Pescara, concedendo spazi, giochi, passaggi e tutto ciò che si può lasciare ad una squadra avversaria, compreso un goal. Al 17’ infatti il Pescara calcia il suo primo angolo e Ichazo si trasforma improvvisamente in Padelli, sbagliando completamente le tempistiche di uscita dalla porta: Fornasier di testa colpisce la palla che colpisce il palo e che rimbalza sulla schiena del nostro portiere, per poi finire direttamente in rete.

Inutile riportare qui i sentimenti provati da me e da tutti i tifosi del Toro. L’esaustiva immagine qui del nostro allenatore dice tutto. 
Il pubblico comincia a rumoreggiare, e me ne accorgo io che sto guardando la partita dalla TV, quindi figuriamoci i giocatori in campo, che sicuramente iniziano a temere di non riuscire ad uscire vivi dal campo se il match terminasse così. Ichazo continua a darci brividi (di terrore) sulla gestione dei retropassaggi ed inizio a dubitare di questo nuovo acquisto (ad onor del vero dirò che queste sono le uniche sviste del portiere in tutta la partita; in seguito ha giocato in maniera eccellente). Tra tutti i giocatori molli e a tratti supponenti che sono in campo spicca solo Bruno Peres, che corre su è giù a recuperare palla e a cercare di portarla in avanti.
Ed è proprio grazie a lui che nasce l’azione che porta al pareggio del Toro: Peres passa a Quagliarella che altruisticamente scorge il giovanissimo Baselli, a cui passa palla e il quale non delude nessuno, mettendola così in rete. E’ quasi un tripudio: a Baselli sono bastati 27 minuti di gioco per diventare il nuovo idolo delle masse granata.

Da questo episodio in poi la partita muta drasticamente: il Toro molle e arrogante scompare, per lasciare spazio ad una squadra vogliosa di fare goal, che non perde occasione per andare avanti e metterla dentro. E’ proprio con questo spirito che Acquah, 5 minuti dopo il pareggio, porta il Toro in vantaggio, sfruttando con caparbietà un rimpallo favorevole. (A proposito di questo goal, che molti hanno definito un goal di “fondoschiena”: non sono d’accordo. Molti attaccanti – ed Acquah non lo è – dopo aver visto un loro tiro fermato da un difensore avrebbero imprecato perdendo completamente di vista l’azione di gioco, e quindi palla. Acquah invece non ha mollato il suo obbiettivo e ha continuato a puntare alla porta avversaria: questa sua tenacia lo ha premiato.)
Baselli possiede già le conoscenze de #ilbuoncalcio

Il primo tempo si conclude con un Toro che gestisce la partita al meglio per riuscire ad arrivare alla pausa con il vantaggio. Nel secondo tempo però, dopo i soliti 5 minuti iniziali concessi alla squadra avversaria (perché il buon calcio è cortesia), i granata ripartono con una grinta straordinaria ancora mai vista in campo durante la serata: è soprattutto Quagliarella che tenta in tutti i modi di segnare, ma anche Maxi Lopez utilizza al meglio il suo fisico per frasi spazio tra i difensori. Baselli ormai è incontenibile, corre avanti ed indietro a recuperare palla e a creare azioni interessanti, e se non fosse per la sua giovane età lo si potrebbe quasi definire il regista del Toro. Tra tutte queste bellezze in campo l’unico che sfigura un po’ è Glick, per il quale proprio non è giornata (in effetti uscirà a causa di crampi).

Tutto questo indaffararsi del Toro fa sì che al 22’ segni Maxi Lopez e perciò la partita sembra decisamente chiusa. Ci pensa però Martinez a mettere la parola fine: appena entrato in sostituzione di Lopez, fa uno di quei goal che io amo tanto, quelli in cui un giocatore prende la palla e va avanti, corre, non si ferma, inizia a sentire nelle orecchie il pubblico che lo spinge in avanti con il suo tifo, e questo boato lo gasa sempre di più fino a concludersi con una rete sotto la Maratona che fa esplodere lo stadio.

L’ultimo quarto d’ora è solamente la squadra di casa che continua a spingere fino a concludersi con il palo di Quagliarella al 45esimo, a riprova maggiore della sua voglia di segnare a tutti i costi.

A partita conclusa si può dire che abbiamo visto un bel Toro che a mio parere però non può concedere troppo nei momenti iniziali alla squadra avversaria: il Pescara ci ha fatto un solo goal, ma altre squadre ne avrebbero approfittato per falciarci, e lì sarebbe stata dura recuperare. Ventura a fine partita ha commentato che andare in svantaggio è stato un fatto positivo (!!) perché saremmo potuti andare in ansia (!!!) oppure reagire (!!!!).
Non è buon calcio senza Peppe Vives
 Ecco, io preferirei non avere come alternativa l’andare in ansia, anche se questa massima comunque diventerà subito un nuovo dogma del buon calcio. Il mister poi ha anche spiegato il perché della panchina di Maksimovic: dato che per lui ultimamente è stato un periodo a dir poco turbolento non era il caso che giocasse. E qui do pienamente ragione a Ventura, perché Maksimovic avrebbe giocato con una tensione addosso che non lo avrebbe portato da nessuna parte; inoltre, al suo primo sbaglio, molti tifosi avrebbero iniziato a dire “Ecco, si è già venduto”, “Vedi che vuole proprio andarsene?” e cose simili, quindi è stato un bene evitare situazioni ostiche.
Maxi Lopez festeggia mostrando alla curva il suo importante giro vita

Ed ora che ho terminato di commentare la partita, fatemi parlare del commento alla partita. Ho visto il match a casa, approfittando della diretta di Rai Sport. Fin da prima dell’inizio della partita il commentatore in studio dava per favorito il Pescara: diciamo che poteva anche starci, dati i precedenti, ma se dopo la fine del primo tempo, col Toro in vantaggio, continui a dire che il tuo pronostico è Pescara vincente, o sei masochista o sei cieco (oppure sei del Pescara e fai come me quando giocavo la schedina da piccola e mettevo sempre il Toro vincitore, qualunque squadra avesse contro.). Vero è che a fine partita ha dovuto ammettere che nel secondo tempo il Toro ha giocato bene. Ciò non toglie che durante tutta la partita i commenti parevano dire che i granata stessero vincendo solo grazie a numerosi colpi di culo, fino ad arrivare a dire “risultato assolutamente bugiardo”.
Questo è altamente ingiusto. Avessimo vinto 2 a 1 per via del goal di Acquah potrei anche dar loro ragione (anche se ho già spiegato di NO), ma 4 a 1 mi sembra un risultato più che soddisfacente. Delle squadre importanti che rimontano dopo essere state in svantaggio si parla sempre bene, descrivendo imprese eroiche di giocatori che in campo combattono contro draghi e serpenti e assicuratori. Il Toro invece è bugiardo. Ma ormai si sa, il buon calcio non è per tutti. Non tutti sanno che:
  • Segnare nei primi minuti della partita è scortese. Bisogna ospitare al meglio la squadra avversaria
  • Quando si va sotto di un goal è un fattore positivo, perché si può andare in ansia oppure si può reagire
  • Se vai in vantaggio nel primo tempo, non chiudere mai la partita prima del 45esimo: potresti innervosire l’ospite.
  • Se proprio ti va di chiudere la partita, concedi comunque un po’ di spazio all’avversario, dando così brividi (di paura) ai tuoi tifosi
  • Se poi davvero non puoi trattenerti dal segnare, fate un po’ come volete. Segnate e tentateci fino alla fine, perché il Toro è caparbio e tenace e non molla (quasi) mai.

Il burlone Giampiero irride il telecronista di Rai Sport

Alla prossima!
Vanex

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