La redazione de #ilbuoncalcio non va in vacanza ma rimane
per commentare le imprese del nostro Toro! Il caporedattore ha già fatto le
valigie per le sue meritate ferie, ma il resto dello staff non vi abbandona
MAI!
Eh sì, ormai abbiamo passato la metà di agosto, il sole non
è più cocente come lo era qualche settimana fa, molti stanno assaporando le
ultime giornate di ferie e tutto sta tornando… anche il calcio, anzi,
#ilbuoncalcio. Domenica 16 agosto infatti c’è stata la prima partita del Toro
in Coppa Italia e noi siamo qui a rendervi partecipi delle emozioni del match.
La partita inizia con il solito piede che ormai noi siamo
abituati a vedere, ovvero con il NULLA: per 20 minuti buoni il Toro non ha
fatto niente in campo, ha lasciato ampiamente giocare il Pescara, concedendo
spazi, giochi, passaggi e tutto ciò che si può lasciare ad una squadra
avversaria, compreso un goal. Al 17’ infatti il Pescara calcia il suo primo
angolo e Ichazo si trasforma improvvisamente in Padelli, sbagliando
completamente le tempistiche di uscita dalla porta: Fornasier di testa colpisce
la palla che colpisce il palo e che rimbalza sulla schiena del nostro portiere,
per poi finire direttamente in rete.
Inutile riportare qui i sentimenti provati da me e da tutti i tifosi del Toro. L’esaustiva immagine qui del nostro allenatore dice tutto.
Il pubblico comincia a
rumoreggiare, e me ne accorgo io che sto guardando la partita dalla TV, quindi
figuriamoci i giocatori in campo, che sicuramente iniziano a temere di non
riuscire ad uscire vivi dal campo se il match terminasse così. Ichazo continua
a darci brividi (di terrore) sulla gestione dei retropassaggi ed inizio a
dubitare di questo nuovo acquisto (ad onor del vero dirò che queste sono le uniche sviste del portiere in tutta la partita; in seguito ha giocato in maniera eccellente). Tra tutti i giocatori molli e a tratti
supponenti che sono in campo spicca solo Bruno Peres, che corre su è giù a
recuperare palla e a cercare di portarla in avanti.
Ed è proprio grazie a lui che nasce l’azione che porta al
pareggio del Toro: Peres passa a Quagliarella che altruisticamente scorge il
giovanissimo Baselli, a cui passa palla e il quale non delude nessuno,
mettendola così in rete. E’ quasi un tripudio: a Baselli sono bastati 27 minuti
di gioco per diventare il nuovo idolo delle masse granata.
Da questo episodio in poi la partita muta drasticamente: il
Toro molle e arrogante scompare, per lasciare spazio ad una squadra vogliosa di
fare goal, che non perde occasione per andare avanti e metterla dentro. E’
proprio con questo spirito che Acquah, 5 minuti dopo il pareggio, porta il Toro
in vantaggio, sfruttando con caparbietà un rimpallo favorevole. (A proposito di
questo goal, che molti hanno definito un goal di “fondoschiena”: non sono d’accordo.
Molti attaccanti – ed Acquah non lo è – dopo aver visto un loro tiro fermato da
un difensore avrebbero imprecato perdendo completamente di vista l’azione di
gioco, e quindi palla. Acquah invece non ha mollato il suo obbiettivo e ha
continuato a puntare alla porta avversaria: questa sua tenacia lo ha premiato.)
Baselli possiede già le conoscenze de #ilbuoncalcio |
Il primo tempo si conclude con un Toro che gestisce la
partita al meglio per riuscire ad arrivare alla pausa con il vantaggio. Nel
secondo tempo però, dopo i soliti 5 minuti iniziali concessi alla squadra
avversaria (perché il buon calcio è cortesia), i granata ripartono con una
grinta straordinaria ancora mai vista in campo durante la serata: è soprattutto
Quagliarella che tenta in tutti i modi di segnare, ma anche Maxi Lopez utilizza
al meglio il suo fisico per frasi spazio tra i difensori. Baselli ormai è
incontenibile, corre avanti ed indietro a recuperare palla e a creare azioni
interessanti, e se non fosse per la sua giovane età lo si potrebbe quasi
definire il regista del Toro. Tra tutte queste bellezze in campo l’unico che
sfigura un po’ è Glick, per il quale proprio non è giornata (in effetti uscirà
a causa di crampi).
Tutto questo indaffararsi del Toro fa sì che al 22’ segni
Maxi Lopez e perciò la partita sembra decisamente chiusa. Ci pensa però
Martinez a mettere la parola fine: appena entrato in sostituzione di Lopez, fa
uno di quei goal che io amo tanto, quelli in cui un giocatore prende la palla e
va avanti, corre, non si ferma, inizia a sentire nelle orecchie il pubblico che
lo spinge in avanti con il suo tifo, e questo boato lo gasa sempre di più fino
a concludersi con una rete sotto la Maratona che fa esplodere lo stadio.
L’ultimo quarto d’ora è solamente la squadra di casa che continua
a spingere fino a concludersi con il palo di Quagliarella al 45esimo, a riprova
maggiore della sua voglia di segnare a tutti i costi.
A partita conclusa si può dire che abbiamo visto un bel Toro
che a mio parere però non può concedere troppo nei momenti iniziali alla
squadra avversaria: il Pescara ci ha fatto un solo goal, ma altre squadre ne
avrebbero approfittato per falciarci, e lì sarebbe stata dura recuperare. Ventura
a fine partita ha commentato che andare in svantaggio è stato un fatto positivo
(!!) perché saremmo potuti andare in ansia (!!!) oppure reagire (!!!!).
Ecco,
io preferirei non avere come alternativa l’andare in ansia, anche se questa
massima comunque diventerà subito un nuovo dogma del buon calcio. Il mister poi
ha anche spiegato il perché della panchina di Maksimovic: dato che per lui ultimamente è
stato un periodo a dir poco turbolento non era il caso che giocasse. E qui do pienamente
ragione a Ventura, perché Maksimovic avrebbe giocato con una tensione addosso
che non lo avrebbe portato da nessuna parte; inoltre, al suo primo sbaglio,
molti tifosi avrebbero iniziato a dire “Ecco, si è già venduto”, “Vedi che
vuole proprio andarsene?” e cose simili, quindi è stato un bene evitare situazioni
ostiche.
Non è buon calcio senza Peppe Vives |
Maxi Lopez festeggia mostrando alla curva il suo importante giro vita |
Ed ora che ho terminato di commentare la partita, fatemi
parlare del commento alla partita. Ho visto il match a casa, approfittando
della diretta di Rai Sport. Fin da prima dell’inizio della partita il
commentatore in studio dava per favorito il Pescara: diciamo che poteva anche
starci, dati i precedenti, ma se dopo la fine del primo tempo, col Toro in
vantaggio, continui a dire che il tuo pronostico è Pescara vincente, o sei
masochista o sei cieco (oppure sei del Pescara e fai come me quando giocavo la
schedina da piccola e mettevo sempre il Toro vincitore, qualunque squadra
avesse contro.). Vero è che a fine partita ha dovuto ammettere che nel secondo
tempo il Toro ha giocato bene. Ciò non toglie che durante tutta la partita i
commenti parevano dire che i granata stessero vincendo solo grazie a numerosi
colpi di culo, fino ad arrivare a dire “risultato assolutamente bugiardo”.
Questo è altamente ingiusto. Avessimo vinto 2 a 1 per via
del goal di Acquah potrei anche dar loro ragione (anche se ho già spiegato di NO),
ma 4 a 1 mi sembra un risultato più che soddisfacente. Delle squadre importanti
che rimontano dopo essere state in svantaggio si parla sempre bene, descrivendo
imprese eroiche di giocatori che in campo combattono contro draghi e serpenti e
assicuratori. Il Toro invece è bugiardo. Ma ormai si sa, il buon calcio non è
per tutti. Non tutti sanno che:
- Segnare nei primi minuti della partita è scortese. Bisogna ospitare al meglio la squadra avversaria
- Quando si va sotto di un goal è un fattore positivo, perché si può andare in ansia oppure si può reagire
- Se vai in vantaggio nel primo tempo, non chiudere mai la partita prima del 45esimo: potresti innervosire l’ospite.
- Se proprio ti va di chiudere la partita, concedi comunque un po’ di spazio all’avversario, dando così brividi (di paura) ai tuoi tifosi
- Se poi davvero non puoi trattenerti dal segnare, fate un po’ come volete. Segnate e tentateci fino alla fine, perché il Toro è caparbio e tenace e non molla (quasi) mai.
Il burlone Giampiero irride il telecronista di Rai Sport |
Alla prossima!
Vanex
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